Ideologia canaglia

Il nucleare di quarta generazione è ormai sulla bocca di tutti da quando il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha divulgato l’eventualità di una reintroduzione del nucleare nella nuova tassonomia verde.

In molti si focalizzano sui risultati dei referendum antinucleari del 1987 e del 2011, con i quali oltre l’80% degli italiani si è dimostrato contrario al nucleare in Italia. È necessario però prendere in considerazione l’innovazione tecnologica registrata negli ultimi anni in questo settore, che ricordiamo contribuire per il 10% alla produzione di energia elettrica a livello globale.

Molti paesi stanno investendo già da tempo su questi reattori di quarta generazione, mentre altri rimangono accecati dall’apperenza delle fonti rinnovabili, che si sono dimostrate nettamente più pericolose del nucleare per la salute dell’uomo. Basterebbe prendere in considerazione l’eolico per scoprire che da questa fonte “rinnovabile” derivano oltre il triplo di morti per TWh.

In molti pensano che i reattori di quarta generazione non siano sicuri, ma numerosi esperimenti, con quali i normali impianti sarebbero andati in meltdown hanno verificato la stabilità di questa nuova tecnologia.

Il nucleare di terza generazione necessità di acqua ad altissima pressione per raffredare e rallentare i neutroni necessari per la fissione, mentre quelli di ultima invenzione utilizzano neutroni veloci, e pertanto, non utilizzando moderatori, sono sufficienti liquidi come il sodio metallico liquido, il piombo bismuto liquido o il sale di cloruro liquido.

Come testato nel 1986 ad Argonne in caso di mancanza di elettricità il nucleo metallico, dato l’aumento della temperatura, si espanderebbe riducendo la probabilità di fissione e di conseguenza anche il grado di calore, senza rischi di incidenti. Inoltre, l’energia liberata da questo processo verrà portata via dal nocciolo grazie a movimenti circolari causati dalla differente temperatura, anche senza l’utilizzo di pompe.

Cingolani afferma che è da folli non considerare queste tecnologie di quarta generazione, che producono pochi rifiuti radioattivi, ma un elevato quantitativo di energia a basso costo, il tutto in piena sicurezza, pertanto come precisato dal ministro bisogna “andare oltre l’ideologia”.

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